sabato 9 ottobre 2010

Tutto questo parlare di foto mi ha messo fame...

Avevo “scovato” questo servizio tempo fa sul sito “Milano Città Aperta”, mi ha incuriosita per l'originalità del tema scelto e quindi ho deciso di farne un articolo.A. Zeni, Alessandro e Gianluigi La fotografa si chiama Ambra Zeni, laureata in comunicazione ed ex frequentante del corso di fotografia dello Ied (Istituto Europeo di Design di Milano). Proprio questo progetto, di cui vado a parlare, è stato il suo elaborato finale al corso: “Famiglia che vai, frigo che trovi”. Simpatico come nome no? Chi non è stato “affascinato” almeno una volta da ciò che si trova in frigo? Magari di notte, in estate, quando ci si alza in preda al famoso “buco allo stomaco” e nel buio si apre questa porta che dà su una luce consolatoria e da cui esce un fresco rigenerante? Bhe a me è capitato e A. Zeni, Giuliano non sono l'unica, questo ragazzo addirittura parla col cibo! La Zeni ci ha fatto un servizio fotografico sull'argomento: non sul frigo, ma sulla gente che lo riempie e riempiendolo ci mette anche un po' di sé, del suo stile di vita, di come pensa, ma avete mai pensato a quante cose si possono capire di una persona guardando dentro il suo frigo?

Ma bando alle ciance, parliamo delle foto: che dire? Bella luce, che riempie bene lo spazio, bei colori – tenui, “casalinghi” – un servizio ordinato: ogni immagine è divisa in due parti: famiglia/frigo. Famiglie “normali” (con tutte le “ che volete): genitori con tre figli e il cane che stanno insieme solo aA. Zeni, Debora, Luciano e figli cena, coppie di universitari che si ritrovano a condividere l'appartamento e poi magari diventano amici per la vita, famiglie allargate, famiglie ridotte al “minimo sindacale”: persone, persone come noi: salutisti, divoratori di carne, single che non sono mai a casa, detestano cucinare e nel loro frigo trovi solo birra e superalcolici. È come uno specchio, in cui vediamo le nostre debolezze: compri un sacco di verdure, di ogni tipo, ma poi non resisti e intingi il dito nella nutella, confessa! Sgridi i tuoi figli se non finiscono il minestrone, ma poi, quando la casa è in silenzio, un bel panino imbottito di prosciutto, wurstel e maionese non te lo toglie nessuno! Secondo me è con questo spirito che va preso questo lavoro, che ci “smaschera” e... a proposito di maschere: ditemi che non vi ha fatto sorridere la mascherina per il viso nel frigo della coppia gay!

Scritto da: AnnaM

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