Joan Fontcuberta – Fotografo
Chi è Joan Fontcuberta? È un fotografo. Non basta: è un maestro di fotografia e di manipolazione fotografica... al servizio dell'ironia, ecco questa definizione mi sembra adatta. Perché la componente essenziale del suo lavoro è l'ironia, chi non possiede sense of humour difficilmente capirà le sue foto. Nato in Spagna nel '55 ha dichiarato che i 20 anni passati sotto la dittatura franchista l'hanno reso scettico di fronte ai concetti di “potere” e “autorità”. Questa prospettiva e questo modo di porsi nei confronti dell'arte e della vita saranno la guida della sua carriera: dai primi esperimenti, al suo lavoro negli Stati Uniti, alla fondazione della rivista Photovision.
Entriamo nello specifico: prenderò in riferimento 3 dei suoi servizi più famosi:
- Scherzi della natura (1982-87): la più grande presa in giro del blasonatissimo National Geographic, il viaggio in una flora e una fauna inesistenti, dove un improbabile esploratore ci accompagna nella scoperta di creature altrettanto improbabili ma a volte perfino tenere.
- Sputnik (1996-98): la ricostruzione fotografica della missione spaziale a bordo della famosa navicella russa, in cui Ivan Istochnikov scomparve. Nelle foto vediamo la navetta, i pianeti (mai diremmo che sono immagini costruite a tavolino, anzi a camera oscura) e... anche Ivan, o meglio, il viso di Fontcuberta nel corpo dello sfortunato astronauta. Simpatico, molto divertente, ma ci porta anche a una riflessione un po' amara: quello che vediamo in foto è sempre vero? Possiamo fidarci, soprattutto quando sono gli “organi istituzionali” a propagare informazioni?
- Miracoli&Co. (2002): qui veramente se non ridete, siete fatti di marmo o di perbenismo. Nell'epoca in cui alcuni si rifugiano in una fede che non conoscono bene, c'è il rischio che essa diventi fanatismo, superstizione, gusto per il paranormale. Il fotografo “racconta” di essersi infiltrato nel monastero di Valhamonde, una comunità religiosa ortodossa fondata da più di dieci secoli in una regione remota della Finlandia. L’autore riporta la storia del monastero, luogo d’accoglienza per tutto quel che si ritiene strano ed esoterico, una sorta di Hogwarts per “apprendisti messia”. Certo non si può negare la vanità di Fontcuberta: lui è il soggetto di ogni foto, l'autore di ogni miracolo.
Ancora oggi Fontcuberta continua a prendersi/ci in giro con i suoi lavori folli e tecnica magistrale; è stato accusato, nella sua carriera, di essere come il mago che si compiace di svelare i trucchi a un pubblico troppo credulone e anche un po' stupido, che quindi non viene da lui molto stimato. Io penso che sia proprio il fotografo il primo “bersaglio” della sua ironia e il ricordarci di non credere a tutto ciò che si vede è una lezione che non si finisce mai di imparare: “In short, there is the debate about the imagination's limits concerning the forms of the natural world”.
Scritto da: AnnaM
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